Prestito non restituito? Come fare nel caso in ci si trova con un prestito tra privati non restituito? In questa guida scopriamo con attenzione cosa succede in caso di prestito di denaro non restituito: cosa può fare il creditore? E in che modo è possibile recuperare il credito dal debitore?
Scoprilo nel dettaglio con noi in questa guida sui prestiti non restituiti!
Contenuti
Prestito non restituito: cosa succede?
Non restituire i soldi che sono stati avuti in prestito da un amico o conoscente può costituire il reato d’appropriazione indebita?
In molti si chiedono se il prestito non restituito sia appropriazione indebita e se si possa procedere in tal senso con una denuncia.
La Cassazione però ha chiarito che l’appropriazione indebita si presenta solo in alcune occasioni. Nello specifico se non ci viene restituito un prestito è possibile far cadere la questione nel penale solo nel caso in cui:
- Ci sia un contratto o comunque un documento che definisce le finalità specifiche con le quali dovevano essere utilizzati i soldi
- Il debitore che non restituisce il credito ottenuto, ha utilizzato il denaro avuto in prestito per scopi da quelli previste dalle finalità segnalate
La Cassazione in una sentenza ad hoc, dunque, ha sottolineato come non sia possibile richiedere un reato di appropriazione indebita, per un prestito non restituito, a meno che il debitore non abbia usato il denaro per scopi diversi a quelli segnalati.
Cosa succede invece quanto un prestito viene fatto senza alcuna finalità di spesa? In questo caso, invece di denunciare il debitore per appropriazione indebita bisogna procedere con altre soluzioni.
Come denunciare chi non restituisce i soldi prestati?
Chi non restituisce l’importo di un prestito tra privati, naturalmente, è responsabile nei confronti del suo creditore che può scegliere di richiedere la soddisfazione del debito attraverso una procedura civile.
Ma quando un prestito tra privati può essere contestato in caso di mancata restituzione? Dobbiamo sottolineare che la Legge Italiana stabilisce che un prestito veloce tra privati può essere siglato:
- Attraverso un contratto in scrittura privata
- Siglando delle cambiali per la restituzione della somma
- Con una semplice stretta di mano
- Con un accordo verbale
Dunque, in realtà, una volta erogato il prestito a un amico oppure familiare, non è costretto a fare un accordo scritto ma può valere anche verbale, sopratutto se non vengono richiesti degli interessi.
Dunque la legge prevede per il prestito tra i privati semplicemente:
- la consegna materiale della somma (contanti, bonifico o assegno circolare)
- eventuali tassi d’interesse non superiori al tasso d’usura
Per il resto è possibile liberamente stabilire i propri accordi. Naturalmente, senza un documento scritto o delle cambiali per un prestito non restituito diventa molto più complesso ottenere la restituzione.
Infatti, è molto più semplice riuscire a ottenere un decreto d’ingiunzione di pagamento o di recupero crediti da un giudice in presenza di un accordo scritto o di una cambiale.
Se non si ha un contratto o cambiale, comunque, si può dimostrare di aver prestato la somma al debitore anche mostrando la ricevuta del bonifico o dell’emissione dell’assegno circolare.
Come funziona il recupero crediti quando il prestito non viene restituito?
Come funziona il recupero credito quando non si rientra del prestito fatto ad un amico o conoscente? Il recupero crediti quando non viene restituito il prestito è necessario ricorrere al decreto ingiuntivo.
Il ricorso per decreto ingiuntivo prevede che il creditore si limiti a depositare alla cancelleria del giudice (anche per via telematica) tutti i documenti che servono ad attestare il credito e la richiesta d’emissione di un’ordine di pagamento.
Una volta che le prove saranno consegnate al giudice, questo dovrà analizzare le prove e nel caso ci siano emettere il Decreto Ingiuntivo.
Con l’emissione del Decreto Ingiuntivo il debitore viene condannato a pagare le somme che vengono intimate dal creditore oltre a quelle che sono maturate nel corso del tempo con gli interessi e costi per l’emissione dell’ingiunzione di pagamento.
Le prove scritte riconosciute dalla legge per richiedere un decreto ingiuntivo sono:
- Contratti in scrittura privata
- Fatture
- Ordinativi firmati da parte dell’acquirente
- Cambiali
- Assegni
- Bonifici
- Ammissione del debito sottoscritta da parte del debitore
Dopo aver avvisato il debitore dell’avvio della procedura dell’ingiunzione di pagamento, il creditore ha sessanta giorni per notificare il tutto all’ufficiale giudiziario.
Il debitore, dopo aver ricevuto il Decreto Ingiuntivo, invece ha 40 giorni per fare opposizione o per mettere in discussione l’importo richiesto o l’esistenza del debito.
Il giudice, di solito, per gli importi al di sotto dei 50 mila euro, chiede ai due di incontrarsi per trovare una conciliazione.
Nel caso in cui, invece, non si raggiungerà ad un accordo, allora entrambe le parti dovranno continuare con il procedimento legale fino all’emissione della sentenza che può: confermare il decreto ingiuntivo o liberare il debitore da ogni suo obbligo.
Cosa succede se il prestito non viene restituito da un nullatenente?
Se il prestito tra due privati è stato siglato da un amico, conoscente o parente verso una persona nullatenente le possibilità di recuperare i soldi diventano praticamente quasi nulle nell’immediato.
Infatti, non avere nessuna garanzia di credito è un pericolo per il prestatore, ecco perché per le banche è sempre più complesso emettere prestiti a disoccupati, prestiti cambializzati senza busta paga oppure dei prestiti a segnalati al Crif e cattivi pagatori.
Dunque, anche se nel prestito tra privati non c’è bisogno di nessuna garanzia reale, sarebbe sempre meglio per il creditore verificare che l’amico, conoscente o parente che gli ha chiesto dei soldi non sia nullatenente.
Infatti, un decreto ingiuntivo eseguito su un debitore nullatenente non permette al Giudice anche a fronte di una sentenza di aggredire alcun bene, possedimento immobiliare, conto corrente o libretto di risparmio.
Dunque, in questo caso anche dimostrando di aver prestato del denaro a una persona nullatenente non si potrà ottenere soddisfazione nel caso in cui il debito non viene ripagato.
Bisognerà altresì attendere che il nullatenente ottenga un lavoro con un contratto regolare, apra un conto corrente o comunque entri in possesso di un bene aggredibile da parte del decreto ingiuntivo.
Prestito tra privati online: cosa succede se non si paga il debito?
Se non si restituisce il debito dopo aver richiesto un prestito tra privati online, le opzioni di recupero sono simili a quelle già illustrate.
Di solito, però, le piattaforme di social lending che concedono i prestiti da privati ai richiedenti, innanzi tutto chiedono che si sigli un’assicurazione sul prestito in caso di perdita del lavoro o di morte.
Inoltre, la piattaforma di social lending prima di procedere a un decreto ingiuntivo, passa la pratica a un’agenzia di recupero crediti.
L’agenzia di recupero crediti chiama il debitore e gli chiede di ripagare la rata con la quale è in ritardo, o le rate non corrisposte, entro una data specifica.
Se il debitore si ostina a non pagare, allora, anche il prestito tra privati online con il social lending, può eseguire un decreto ingiuntivo al fine di rientrare della somma finanziata.
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